Sunday, March 21, 2010

Il segno e il segnato

 
 
da  L'Osservatore Romano, 19 marzo 2010


Il segno e il segnato

Di fronte alla Sindone
 
Il 19 marzo si svolge a Genova, presso l'Oratorio San Filippo un incontro, coordinato da Sandra Isetta, su "L'uomo della Sindone. Il volto e il corpo di Cristo" a cui partecipano, oltre l'autore dell'articolo che pubblichiamo, Lucetta Scaraffia e Timothy Verdon.


di Giuseppe Ghiberti

Nei giorni fra il 25 e il 28 maggio 1898, durante l'ostensione che doveva ricordare le nozze di Vittorio Emanuele (iii) di Savoia con Elena di Montenegro, l'avvocato Secondo Pia scattò nel duomo del capoluogo piemontese le prime fotografie della Sindone di Torino. Al momento dello sviluppo delle lastre Pia si rese conto che sul negativo fotografico che gli stava davanti l'immagine aveva carattere positivo, mentre sull'originale sindonico e sul positivo fotografico essa aveva carattere negativo. La scoperta suscitò emozione fortissima a cui fece seguito uno slancio di iniziative molteplici e mai più interrotte nel campo della ricerca scientifica. Si fa coincidere con quella data l'origine della "sindonologia".

Le nuove prospettive di ricerca scientifica ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

L'amore vede dove la ragione non vede più

 
da  L'Osservatore Romano, 18 marzo 2010
 
 
L'amore vede dove la ragione non vede più
All'udienza generale il Pontefice torna sulla teologia di san Bonaventura
"L'amore si estende oltre la ragione, vede più, entra più profondamente nel mistero di Dio". Lo ha detto il Papa all'udienza generale di mercoledì 17 marzo, in piazza San Pietro, tornando a parlare della teologia di san Bonaventura da Bagnoregio.

Cari fratelli e sorelle,
questa mattina, continuando la riflessione di mercoledì scorso, vorrei approfondire con voi altri aspetti della dottrina di san Bonaventura da Bagnoregio. Egli è un eminente teologo, che merita di essere messo accanto ad un altro grandissimo pensatore, suo contemporaneo, san Tommaso d'Aquino. Entrambi hanno scrutato i misteri della Rivelazione, valorizzando le risorse della ragione umana, in quel fecondo dialogo tra fede e ragione che caratterizza il Medioevo cristiano, facendone un'epoca di grande vivacità intellettuale, oltre che di fede e di rinnovamento ecclesiale, spesso non sufficientemente evidenziata.
 
Altre analogie li accomunano:  sia Bonaventura, francescano, sia Tommaso, domenicano, appartenevano agli Ordini Mendicanti che, con la loro freschezza spirituale, come ho ricordato in precedenti catechesi, rinnovarono, nel secolo xiii, la Chiesa intera e attirarono tanti seguaci. Tutti e due servirono la Chiesa con diligenza, con passione e con amore, al punto che furono invitati a partecipare al Concilio Ecumenico di Lione nel 1274, lo stesso anno in cui morirono:  Tommaso mentre si recava a Lione, Bonaventura durante lo svolgimento del medesimo Concilio. Anche in Piazza San Pietro le statue dei due Santi sono parallele, collocate proprio all'inizio del Colonnato partendo dalla facciata della Basilica Vaticana:  una nel Braccio di sinistra e l'altra nel Braccio di destra.
 
Nonostante tutti questi aspetti, possiamo cogliere nei due grandi Santi due diversi approcci alla ricerca filosofica e teologica, che mostrano l'originalità e la profondità di pensiero ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)