Saturday, May 30, 2009

Riga per riga tutto il processo a Galileo

da   L'Osservatore Romano,  29 maggio 2009


Una nuova edizione dei documenti vaticani del procedimento contro l'astronomo pisano

Riga per riga tutto il processo a Galileo

di Raffaele Alessandrini

A colloquio con il curatore, il vescovo Sergio Pagano, prefetto dell'Archivio Segreto

Come e perché fu processato e condannato Galileo? Da oltre centotrent'anni gli studiosi si sono dedicati a rispondere a questa domanda. Sopraggiunge oggi un contributo decisivo con la nuova edizione accresciuta, rivista e annotata dal prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano, il vescovo Sergio Pagano, del volume I documenti vaticani del processo di Galileo Galilei (Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 2009, pagine 550, 16 tavole fuori testo, "Collectanea Archivi Vaticani", 69). Ne parliamo con il curatore che ci ricorda come fin dal 1877 si ebbe la prima edizione parigina del cosiddetto "codice vaticano" del processo a Galileo a opera di Henri de L'Épinois, uno studioso laico che ebbe il permesso sotto il pontificato di Pio ix - era Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa il cardinale Jean-Baptiste Pitra - di visionare le carte del processo.

L'opera - osserva monsignor Pagano - per vari motivi fu parziale e lacunosa. Seguirono edizioni analoghe curate nello stesso anno a Stoccarda da Karl von Gebler e un anno dopo da Domenico Berti.


Solo nel 1909 Antonio Favaro, nel xix volume dell'edizione nazionale delle Opere di Galileo (1888-1909), compiva un deciso passo avanti. Si deve poi effettuare un ben più ampio balzo temporale fino al 1984, quando lo stesso Sergio Pagano, per volere di Giovanni Paolo ii pubblica una nuova edizione dei documenti del processo allo scienziato pisano.        
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Darwinismo e biologismo esasperato


L'Osservatore Romano, 27 maggio 2009


Di fronte alle apparenti antinomie dell'evoluzione

Darwinismo e biologismo esasperato

di Fiorenzo Facchini


L'evoluzione della vita è un insieme di eventi di ordine scientifico, un fatto di cui prendere atto. È difficile contestare che siano avvenute per processi naturali delle trasformazioni che hanno portato in alcune direzioni a forme di vita via via più complesse, anche se tali processi non sono generalizzabili e ancora non sono ben definiti in tutte le modalità e cause. Su ciò il dibattito scientifico è aperto.

Avviene però che le discussioni vadano molto al di là dell'aspetto scientifico, perché finiscono per coinvolgere l'ambito filosofico e teologico. Ed è qui che il dibattito si fa più vivo e può interessare un pubblico più vasto.

Le discussioni si possono ricondurre essenzialmente a tre possibili antinomie o contrasti:  evoluzione o creazione? casualità o finalismo nella natura? animalità più elevata o anima spirituale nell'uomo? Sono questioni importanti, perché non riguardano solo il passato, ma il presente. È in gioco la concezione della natura, il rapporto con la sfera trascendente.    ... leggi tutto, SRM  (cortesia L'Osservatore Romano)

Galileo, Tommaso e i Gesuiti


da  L'Osservatore Romano,  27 maggio 2009


Il dibattito ottocentesco sull'astronomo pisano

Galileo, Tommaso e i gesuiti

di Luciano Malusa

È in corso a Firenze, a Palazzo dei Congressi, il convegno internazionale "Galileo 2009". Anticipiamo un estratto di una delle relazioni.

Nel corso del XIX secolo il movimento neotomista in Europa sviluppò una pressione sul papato e sulle scuole cattoliche perché la filosofia cristiana ritornasse allo studio delle opere di san Tommaso, nella misura in cui diversi scritti dell'Angelico Dottore avevano rappresentato il coagularsi di una dottrina razionale in grado di fondare la fede. Occorreva, secondo i seguaci di questo movimento, che una solida filosofia fosse posta a fondamento sia dell'etica pubblica che dell'esercizio della religione cristiana. Il momento di affermazione del neotomismo fu rappresentato da una consacrazione ufficiale da parte del papato, quanto addirittura un'enciclica, l'Aeterni Patris, di Leone XIII, prescrisse nel 1879 per seminari e scuole cattoliche l'adozione della dottrina tomista nell'avviamento e nel consolidamento della filosofia.

Nello sviluppo di questo movimento notiamo l'elaborazione di una dottrina circa la natura che si contrappose alle tendenze del materialismo. Tale filosofia della natura pose dei problemi. Nell'utilizzare le dottrine di Tommaso i pensatori che ritenevano fondamentale il suo pensiero per una genuina fondazione di filosofia cristiana si impegnarono a restaurare la teoria della materia e della forma. Uno dei punti fondamentali del pensiero tommasiano relativamente ai corpi non poteva che essere la visione qualitativa, collegata con la necessità di cogliere le essenze dei fenomeni naturali per comprendere l'insieme delle leggi che regolano il cosmo.    ... leggi tutto, SRM  (cortesia L'Osservatore Romano)